Acquistato da Nuvolari nel 1950, l’esemplare è l’ultima berlina che risulti intestata al campione dai registri del PRA. L’auto tuttora conserva i documenti originali su cui sono riportati i dati del grande Campione Mantovano ed alla sua morte quelli della moglie Carolina. Nel 2013 l’AMAMS Tazio Nuvolari acquista l’auto da un collezionista Bresciano e la riporta nella sua Mantova. La Vettura è in esposizione statica presso il Museo Tazio Nuvolari.
Nel dopoguerra, periodo caratterizzato da fervide e stimolanti iniziative, quando l’automobile italiana conobbe il sui periodi migliore, la Fiat dedicò i suoi tecnici più valenti, guidati dall’ing. Dante Giacosa, allo sviluppo del progetto “101”: la futura 1400.
La Fiat 1400 venne presentata al Salone dell’automobile di Ginevra nel marzo del 1950.
La vettura si ispirava alle linee americaneggianti molto in voga nel periodo e si distingueva per la volumetria degna di nota e priva di inutili fronzoli alla quale faceva riscontro una notevole abitabilità offerta da due comodi divani per accogliere fino a sei persone che potevano viaggiare con un livello di confort sconosciuto al tempo sulle vetture italiane di quella fascia.
Presentava inoltre due peculiari caratteristiche; l’architettura del motore e la struttura della carrozzeria. Il motore fu concepito traendo spunto dai concetti emersi dalle più moderne vetture d’oltre oceano, ed in particolare la “corsa corta”, così che la 1400 divenne in Europa uno dei primi “superquadri”, soluzione che consentì l’uso di rapporti di compressione più elevati. La seconda prerogativa della vettura fu quella di essere la prima Fiat dotata di “scocca portante”.
Occorre peraltro ricordare che, con una velocità massima di 120Km/h, la 1400 presentata nel 1950, non eccelse in fatto di prestazioni, ma garantiva un consumo contenuto. La situazione migliorò con l’uscita della seconda serie, denominata “1400 A” (1954-1956)
Grazie alla razionale industrializzazione del progetto, la Fiat1400 fu costruita in grande serie e questo permise di contenere i costi di produzione e creare una vettura di larga diffusione per la classe medio-borghese grazie ai costi di manutenzione contenuti, utilizzabile per lavoro e per lo svago. Da segnalare che fu acquistata ed utilizzata da illustri personaggi: oltre appunto al nostro Tazio Nuvolari, anche Enzo Ferrari.
Attualmente bisogna riconoscere alla vettura un notevole fascino retrò e di rappresentare un sicuro punto di riferimento nell’intera produzione Fiat.